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Licenziato per 45 centesimi. Succede a Trieste.

 

E’ stato licenziato dalla catena di supermercati ALDI per un reso di 45 centesimi non firmato dal cliente a chiusura della cassa.

Giovanni Manca, 40 anni, con un figlio di tre anni e un altro in arrivo, è un delegato sindacale Filcams Cgil. Le motivazioni assurde danno l’idea di quale livello di prepotenza padronale ormai sia stato raggiunto nel nostro paese.

A licenziare è il gruppo Aldi, multinazionale tedesca, ottava catena distributiva al mondo per fatturato presente in 18 paesi. Nel nord Italia ha circa cento supermercati.

Il fatto che siano multinazionali non rende i padroni meno padroni, anzi il contrario. Meno legati al territorio, meno responsabili socialmente.
Questa volta però i colleghi e le colleghe di Giovanni hanno scioperato. Non solo nel suo supermercato ma in tutti gli undici supermercati del gruppo Aldi della regione. Una bella dimostrazione di solidarietà e coscienza di classe.

Solo così si ferma la prepotenza padronale che in questi anni è dilagata grazie alla precarizzazione dei rapporti di lavoro.

La Filcams Cgil ha impugnato il licenziamento che ha evidentemente una finalità di intimidazione antisindacale.

Di fronte a una fatto come questo è bene che vi sia la massima solidarietà non lasciando solo chi viene colpito.

Ci uniamo alla solidarietà già espressa dalla federazione di Trieste di Rifondazione Comunista.
Nei prossimi giorni organizzeremo presidi sul caso di Giovanni davanti ai supermercati Aldi in tutto il nord Italia per denunciare il sopruso di questo colosso multinazionale.

Maurizio Acerbo
segretario nazionale del partito della Rifondazione Comunista


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