Condividi

GKN: LA MARCIA DEI 30 MILA

Il 26 marzo, come PRC e Giovani Comunisti/e di Trieste, abbiamo partecipato alla manifestazione indetta dal Collettivo di Fabbrica Gkn e dal Gruppo di Supporto In-sorgiamo, a Firenze.

Il licenziamento collettivo dei 422 operai dello stabilimento Gkn di Campi Bisenzio è stato l’inizio di una lotta innovativa, per metodi e rivendicazioni, che ha tutte le carte in regola per produrre un effettivo mutamento qualitativo nella prassi politica dei movimenti di sinistra.

Da 8 mesi a questa parte il collettivo GKN e la sua assemblea permanente sono un simbolo di riscatto sociale, un esperimento collettivo che ha unito migliaia di persone grazie a due parole:  “insorgiamo” e “convergiamo”. La mobilitazione del 26 è stata un potente momento di convergenza di un’eterogeneità di esperienze, che hanno fatto fronte comune dopo anni di crisi della rappresentanza politica e sindacale.

In collegamento con lo sciopero globale per il clima del 25 marzo, si sono unite le lotte per la giustizia sociale e per la giustizia climatica, in una complementarietà che vuole farsi maggioranza sociale e classe dirigente, per portare avanti la lotta e cambiare i rapporti di forza nel paese.

I principali punti programmatici e ideologici al centro delle rivendicazioni della manifestazione possono essere riassunti in pochi, ma essenziali concetti:

  • Tutto quello che è stato ottenuto, è stato ottenuto con la lotta e che sempre con la lotta si otterrà il resto, perché non c’è fabbrica salva in un paese che non lo sia.
  • Non esiste contrapposizione tra questione ambientale e questione sociale: la radicalità dell’una alimenta quella dell’altra.
  • Fuori dall’emergenza, dentro l’urgenza: la gestione (bio)politica delle situazioni emergenziali (pandemiche o belliche) che vuole normalizzare lo stato di eccezione è uno strumento per restringere le libertà democratiche e mettere a tacere il dibattito sociale. E’ necessario  uscire da questo clima antidemocratico ed entrare dentro l’urgenza: di cambiare, di abbattere precarietà, carovita, inquinamento, patriarcato, guerra.
  • Non si può restare umani se si è sotto ricatto salariale e al contempo non si può sconfiggere il ricatto lavorativo se non si è persone a tutto tondo: è quindi necessario riappropriarsi del tempo libero e ripensare la tradizionale e disuguale distribuzione di cariche tra donne e uomini, così come il riconoscimento sociale ed economico del lavoro riproduttivo.
  • Non esiste un settore “economicamente strategico”, è strategica la vita in sé. La cura, la difesa territoriale, la salute, anche mentale, il cinema, il teatro, la musica, l’informazione: è strategica ogni attività umana che arricchisca la nostra vita.
Firenze, Piazza Santa Croce, 26 marzo 2022
Firenze, Piazza Santa Croce, 26 marzo 2022

Una ventata di ottimismo e di speranza, un diluvio di colori e voci, una marea di trentamila persone unite dalla ferrea volontà di dar vita ad un mondo migliore. Cuori e menti unite dal coraggio d’immaginare e desiderare un futuro radioso e non un cupo e rassegnato incubo, un futuro libero dai miasmi della guerra, della fame, della povertà e dai soprusi. Firenze è stata tutto questo, un’esperienza inestimabile, trascorsa tra grida e discussioni con compagni e compagne da tutta Italia. Un’esperienza che ci auguriamo sia un’officina dalla quale possa scaturire una piattaforma comune che possa unire le rivendicazioni di chi pensa che un altro sistema sia possibile.

 

Giovani Comunisti/e TS


Condividi