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-Gentile Cristiana Morsolin le chiediamo, innanzitutto, di spiegarci come sia nata e come si sia realizzata la sua candidatura a sindaca di Monfalcone per le prossime elezioni amministrative di primavera.

La mia candidatura è nata da un percorso democratico, dal basso. Abbiamo scelto di lasciare la parola agli elettori del centrosinistra rispetto a chi avrebbe dovuto rappresentare la coalizione contro la destra leghista e gli elettori così si sono espressi. Credo abbia premiato il fatto che per 5 anni abbiamo fatto un’opposizione costante alla sindaca in carica e perché abbiamo presentato un programma innovativo per la città, siamo da più di un anno ogni sabato in piazza tra la gente e siamo tornati davanti alle fabbriche ed ai luoghi di lavoro.

-Sarebbe molto importante, per noi, capire le dinamiche che hanno portato alla nascita de “La Sinistra” nel vostro comune, una terra di forte presenza social-comunista in tutto il Novecento e ora governata da una giunta di destra.

L’esperienza della Sinistra nasce nel 2016 quando da un nucleo di compagni e compagne che militavano o avevano militato in Rifondazione Comunista, emerge l’esigenza di costruire una esperienza nuova, aperta ad altre realtà di “sinistra diffusa” ed assieme a dei compagni e compagne, con altri percorsi politici a varie tinte di rosso, decidiamo di dare vita a La Sinistra per Monfalcone, che si presenta come lista civica progressista, ottenendo consensi e eleggendo me come consigliera di opposizione. Ma questa parte, diciamo elettorale, è solo l’inizio, negli anni successivi La Sinistra diventa laboratorio di idee, progetti e programmi che con un grande lavoro di militanza porta avanti con lavoro quasi quotidiano, aumenta progressivamente i suoi iscritti e ad oggi ne conta una quarantina. Una costruzione tradizionale, autentica, fatta di riunioni aperte settimanali e di un gruppo operativo composto da pensionati, lavoratori, operai, insegnanti, sanitari, studenti. Il grande merito della Sinistra è stato quello di ricreare una connessione con quel mondo della sinistra che si era disaffezionata alla politica praticata.

-Quali sono i punti qualificanti del vostro e tuo programma elettorale?

Le aree su cui si sviluppa il nostro programma sono 5. Esiste un nucleo centrale che riguarda il lavoro. A Monfalcone il lavoro non manca, ma è un lavoro povero a cui è necessario ridare dignità attraverso un patto per il territorio fatto con le grandi industrie che insistono qui e che devono rispondere delle condizioni economiche in cui si trovano i lavoratori e le lavoratrici. Crediamo che le grandi fabbriche, assieme al Comune, possano creare un contesto in cui nascano nuove realtà imprenditoriali con carattere di innovazione (start-up). Il secondo punto riguarda il potenziamento dei servizi, sia di supporto al sistema scolastico che delle famiglie, l’idea di un distretto scolastico e anche di uno sportello di facilitazione per l’accesso alle pratiche. Terzo punto riguarda la Salute con servizi rivolti agli anziani, potenziando l’assistenza e fornendo supporti alla telemedicina e la creazione di un polo integrato dei servizi socio-sanitari. Quarto punto riguarda l’ambiente, adesione al Patto dei Sindaci per la riduzione delle emissioni di CO2, pianificazione dell’aumento del verde con un piano ventennale di rimboschimento, creazione di circuiti pedonali e ciclabili che colleghino tutta la città e quelle limitrofe. Quinto punto ma non meno importante riguarda la partecipazione dei cittadini alle scelte dell’amministrazione attraverso momenti strutturati di confronto e coinvolgimento. 1+2+3+4+5= Smart City

-L’attuale sindaca di Monfalcone, la sig.ra Cisint, si è dichiarata favorevole all’accoglienza di profughe e profughi dall’Ucraina, ma distinguendo, in un post, quelli “veri” dall’Ucraina, e quelli​ “falsi” da altre regioni del mondo. Cosa pensa di questa dichiarazione?

Credo che come l’ha già definita qualcuno lei tende ad essere più salviniana del suo stesso mentore. Questa dichiarazione è la punta di un iceberg di una politica condotta sul filo della divisione costante tra cittadini di serie A e di serie B con il risultato tangibile che siamo tutti di serie B perché ben poco ha portato nelle vite dei monfalconesi che non sia livore verso il prossimo ed insoddisfazione.

-Quali sono le speranze concrete di riconquistare il Comune di Monfalcone da parte di una sinistra autentica e aperta, capace di affrontare i problemi reali delle persone e, al tempo stesso, di non cedere sui punti che ne hanno sempre contraddistinto l’identità?

Il Centrosinistra di Monfalcone, che mi ha scelta come candidata, è un laboratorio plurale. Siamo un gruppo ampio e motivato, giovane nelle idee e nello spirito, tanti e tante si stanno avvicinando a noi. La strada è in salita ma non ci spaventa, dalla nostra abbiamo l’entusiasmo e la voglia di cambiare questa situazione che tanti danni ha arrecato alla comunità, crediamo di avere la possibilità di fare la differenza e, se vinceremo, la nostra vittoria sarà la vittoria di tutti coloro che credono nei valori di progresso, solidarietà, equità e rispetto.

[La foto è tratta dal sito La Sinistra per Monfalcone]


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